AGGROVIGLIATO NELLA TRISTEZZA (Continuo testo tradotto!)

Lei lavorava in un topless bar ed io mi fermai per una birra, restai a guardare
il profilo del suo viso così nitido nel riflettore e più tardi, mentre la gente
sfollava ed anch'io stavo per fare lo stesso, lei stava dietro la mia sedia
e mi disse "Non ci conosciamo?" Io mormorai qualcosa tra i denti,
lei studiò i lineamenti del mio viso.
Devo ammettere che mi sentii un pò a disagio, mentre lei si chinava
per allacciare un laccio della mia scarpa, aggrovigliato nella tristezza.
Lei accese la stufa e mi offrì una pipa "Pensavo che non avresti mai detto ciao",
disse "Sembri un tipo taciturno", poi aprì un libro di poesie e me lo porse.
Era scritto da un poeta italiano del Duecento ed ognuna di quelle parole
suonò vera e splendente come un carbone ardente, trasudando da ogni pagina,
come fosse scritta nella mia anima da me per te, aggrovigliato nella tristezza.
Vivevo con loro in Montague Street, in una cantina in fondo alle scale.
C'era musica nei caffè la notte e la rivoluzione era nell'aria, poi lui iniziò
a trattare con gli schiavi e qualcosa dentro di lui morì.
Lei dovette vendere tutto quello che possedeva e gelò dentro, e quando
alla fine il fondo cedette, io mi tirai indietro in buon ordine.
La sola cosa che sapevo fare era tirare a campare come un uccello che vola
aggrovigliato nella tristezza. Così ora sto tornando di nuovo indietro,
devo raggiungerla in qualche modo. Tutte le persone che conoscevamo
sono un'illusione per me ora. Alcuni sono matematici, altre sono mogli di
carpentieri, non so come sia iniziato tutto, non so cosa facciano delle proprie
vite, ma io sono sempre sulla strada, diretto verso un altro incrocio.
Abbiamo sempre provato le stesse cose, solo che le vedevamo da un punto
di vista differente, aggrovigliati nella tristezza.


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